Non essendo questo un blog dedicato ai genitori con prole al seguito, ci sono solo due opzioni per cui Google ti ha portato qui:
– ci segui regolarmente e per questo ti vogliamo molto bene
– hai googlato una roba tipo ‘Disneyland+Mauro Repetto’
Se fai parte del secondo gruppo, secondo me, alla fine è ora di chiarire questa leggenda metropolitana, anche perché IO SO LA RISPOSTA.
Sì, è vero, Mauro Repetto lavora a Disneyland Paris, ma NO, non è uno degli attori dentro il costume di Pippo o Topolino. Fa il manager, è una persona rispettabile e sono sicura che balla comunque meglio dell’80% dei manager italiani. Quindi, per me, ha già vinto lui.

Se invece fai parte del primo gruppo e sei interessato ad andare a Disneyland Paris, sappi che:
– hai avuto un’ottima idea
– ti divertirai da morire (non fare quella faccia, fidati una buona volta)
– sì, senza bambini sarebbe meglio, ma questo ce lo insegnava già Whatsapp e i suoi mille gruppi infestati di mamme e neo-puerpere

Quando? Come forse i più scaltri avranno intuito, Disneyland Paris si trova appena fuori Parigi (levati quell’espressione sarcastica dal viso: mi è stato chiesto davvero) e quindi ha più o meno lo stesso tempo. Ci vuoi andare d’inverno? Probabilmente pioverà. Ci vuoi andare d’estate? Probabilmente pioverà uguale. Quindi il mio consiglio è di guardare il sito e trovare un periodo con qualche celebrazione/evento/anniversario che vi interessa. Tipo Star Wars è sempre una bella idea. Anche con la pioggia.
Come funziona? Allora, intanto i parchi sono due a cui si accede con lo stesso biglietto: accanto al parco originario, nel 2002 sono nati i Walt Disney Studios, più orientati all’industria del cinema, con i retroscena, gli studi, gli effetti speciali e simili. La divisione non è netta, quindi non fate gli snob e visitate entrambi. Ora vi spiego bene perché e cosa vedere.

Parco Disneyland: il parco ‘originale’ è diviso in 5 aree tematiche basate sugli interessi dei bambini, ma estremamente chiare anche agli adulti: Main street, Fantasyland, Adventureland, Discoveryland e Frontierland.
Con Main Street, posizionata strategicamente appena dopo l’entrata, abbandonate ufficialmente il mondo reale per entrare nel posto più felice del mondo. Potete resistere quanto volete: è impossibile.
Sembra una cittadina americana neocoloniale e, oltre a negozi, ristorantini e infopoint, è la parte finale di tutte le parate. Volete fare una foto alla parata con il castello sullo sfondo? Si fa da qui. L’albero di Natale? Sempre qui.
Fantasyland è la parte del parco oltre il castello. Quale castello? Grazie della domanda: ogni parco ha un castello diverso. Quello di Parigi è il Castello della Bella Addormentata, nelle cui segrete c’è il drago (cioè Malefica) che si muove davvero. Ho scoperto che non tutti si avventurano a vedere questa parte: sappiate che sbagliano.
Si tratta di una delle aree del parco maggiormente dedicata ai bimbi: A Small World vale comunque la visita, ma insomma, vedete voi.
Adventureland, come dice la parola, è dedicata all’avventura, e quindi già c’è più adrenalina rispetto all’area precedente. La fanno da padrone l’attrazione dedicata a Pirati dei Caraibi e quella di Indiana Jones. Se siete pavidi e le montagne russe vi spaventano, qui passetto passetto, potete superare la vostra fobia.
Discoveryland è, in questo parco, la mia zona preferita perché ha l’attrazione più figa: Buzz Lightyear Laser Blast. Sarà che son nata negli anni ’80, ma io qui mi son divertita come una pazza. Se non vi viene voglia di rifare l’attrazione almeno tre volte avete qualcosa che non va, credetemi (poi vi spiego anche come). Poi vabbè, le Space Mountain son sempre una garanzia.
Frontierland richiama il vecchio West. Siete mai saliti su un carrello della miniera sparato a tutta velocità? Qui potete, con il Big Thunder Mountain.
Insomma, davvero non perdetevelo.

Parco Walt Disney Studios: anche questo parco ha mantenuto la divisione in aree tematiche, meno granitiche rispetto al precedente.
Abbiamo Front Lot, Toon Studios, Production Courtyard e Backlot.
La distinzione si ‘sente’ meno, ma vi do un grande suggerimento: fiondatevi ai Toon Studios che contengono due delle attrazioni migliori di TUTTO IL PARCO.
Sono il Crush’s Coaster, ispirato a Scorza di Alla Ricerca di Nemo, e Ratatouille, che credo non necessiti di ulteriori spiegazioni.
Vorrei dirvi di più, ma temo, in questo modo, di rovinarvi un po’ la sorpresa: soprattutto in Ratatouille aguzzate tutti i sensi e preparate a rivivere una delle scene più iconiche del film.
Se vi sentite impavidi, provate l’Hollywood Tower of Terror. E stavolta no, non vi dico nient’altro.
Spettacoli: arriverete alla sera MORTI, ma non potete perdere lo spettacolo di videomapping sul castello, proprio alla chiusura del parco. Anche qui, il tema cambia a seconda del periodo, ma tanto sono tutti fantastici quindi resistete anche se volete solo accasciarvi su un letto qualunque. Prego.
Come e Quanto? Per visitare entrambi i parchi interamente ci vogliono almeno tre o quattro giorni (forse anche di più), ma ci sono due modi per sveltire l’esperienza.
Se siete viaggiatori solitari, c’è il Single Rider: è un’opzione che non hanno tutte le attrazioni, ma che vi consiglio di sfruttare il più possibile. Se non avete alcun +1, potete accedere a questa coda alternativa: quello che succede è che semplicemente vi ‘infileranno’ dei posti lasciati vuoti dagli altri gruppi. Una famiglia di 3 persone ha preso posto in una navicella da 4? Voi sarete la 4a persona.
Se non siete da soli, c’è comunque l’opzione Fast Pass: in pratica una sorta di prenotazione per un determinato orario. anche questo non è disponibile in tutte le attrazioni, ma vi farà guadagnare ore e ore (provato e garantito). Trovate maggiori info qui.
C’è un terzo modo, in realtà, per godersi il parco al massimo, ma va sotto la voce ‘Alloggio’.

Alloggio: alloggiare nel parco è possibile e, oltre ad essere una figata incredibile (io sono stata al New York e c’avrei passato la vita), vi permette anche di entrare al parco DUE ORE PRIMA di tutti gli altri visitatori.
Segreti Segretissimi: che poi non lo sono, ma mi serviva una keyword rilevante. Gli Hidden Mickeys sono delle rappresentazioni stilizzare della testa di Topolino (un cerchio grande sovrastato da due cerchi più piccoli) che gli imagineers inseriscono in ogni attrazione, edificio o location. Praticamente un Easter Egg della vita vera. Io ammetto che ogni volta che entro o salgo su un’attrazione regredisco a bimba di 4 anni (col vantaggio, però, che resto alta 1,73 quindi posso salire ovunque) e mi dimentico di cercarle, però un paio le ho viste pure io. Cercarle è un passatempo divertente sia per i più piccoli che per gli adulti rompicoglioni che passano il tempo a lamentarsi.
Un grazie speciale ad una delle mie migliori amiche aka Silvia per gli ingressi e il tutoring nel posto più magico del mondo.
Walt sarebbe fiero di te, di quello che fai e di quello che sei.

Una risposta a "FRANCIA: il posto più felice del pianeta è davvero qui – Disneyland Paris"