Italia: alla scoperta del Vittoriale

Se la mia città natale sta a 40 minuti da TUTTO (da Venezia, dal mare, dalla montagna… letteralmente tutto), devo ammettere che pure Milano è in posizione strategica: anche senza grande pianificazione si può prendere l’auto in un weekend particolarmente libero e arrivare in posti incredibili in meno di un’ora e mezza.

E’ un po’ con questo spirito che sia giunti sul Lago di Garda, a Gardone Riviera. E per essere ancora più precisi, la nostra meta era il Vittoriale degli Italiani, residenza privata di Gabriele D’Annunzio per 17 anni (dal 1921 fino alla sua morte).

LA STORIA IN BREVE

Pagata la bellezza di 130.000 lire (stiamo cercando casa a MILANO, non vi sto neanche a spiegare la reazione che abbiamo avuto quando abbiamo appreso questa informazione), la villa apparteneva ad un critico d’arte e storico tedesco che se la vide sequestrare – completa non solo del parco ma anche di tutti i suoi libri e documenti personali! – come risarcimento di guerra. D’annunzio la prende con l’idea di starci qualche settimana e non se ne va più: 17 anni passati in un posto paradisiaco. Perché io l’ho sempre detto: nella grande diattriba tra mare e montagna, io scelgo il lago.

IL COMPLESSO

Umile ingresso

Per visitare tutto vi serviranno almeno 4 ore, durante le quali potrete visitare la Prioria (la casa del Poeta ), il Museo della Guerra, l’Auditorium, la Nave Puglia, il Museo di Bordo, il Mas 96 e il Mausoleo dove si trovano tuttora le spoglie del Poeta. Tutto questo circondato da giardini e parchi incantevoli.

La visita guidata alla Prioria è imperdibile: non solo perché viene effettuata in piccolissimi gruppi, ma perché sembra di percorrere i meandri della mente di D’Annunzio più che della sua casa.
Le mode dell’epoca (soprattutto quelle legate allo stile orientale) balzerebbero subito agli occhi se non fosse che OGNI CENTIMETRO quadrato è riempito di oggetti. Grandi, piccoli, acquistati, regalati, di buon gusto, kitch, utili, ridondanti… c’è letteralmente ogni cosa immaginabile ed esistente negli anni ’20.
Purtroppo (ma giustamente) non è possibile fotografare l’interno, ma questo vi permetterà di seguire le dettagliatissime spiegazioni della guida e di gustarvi davvero ogni angolo di ogni stanza.
Le mie stanze preferite restano:
– l’Officina, cioè il suo studio. Per entrarci non si varca una banalissima soglia, ma si salgono tre gradini che costringono chi entra ad abbassarsi e chinare il capo. Casa mia sarà uguale, giusto per mettere le cose in chiaro.
– Lo Schifamondo, cioè dove avrebbe dovuto ritirasi a vita privata. Io spero di non morire prima di avere casa mia, ma di sicuro il geotag lo chiamerò così, sempre per settare il giusto mood. Gabry, quante idee.

La prima stanza dello Schifamondo

Nell’Auditorium si può vedere l’aeroplano SVA 10 con cui d’Annunzio compì il volo su Vienna; sempre qui c’è una mostra fotografica permanente dedicata alla vita del Poeta.

Ma per quanto io mi possa impegnare nel seguire le sue orme, non potrò mai – M A I – avere una nave in giardino. A Milano, per altro, è impossibile anche avere solo un giardino, quindi…
Ma lui poteva, per questo si è fatto smontare e rimontare la Regia Nave Puglia. Sulla prua è collocata una grande statua in bronzo raffigurante la Vittoria angolare di Renato Brozzi ed è dedicata all’eroico Capitano Gulli morto nelle acque di Spalato nel 1920.
Sarà che io non ho molta familiarità con le navi, ma cazzo: salirci fa effetto. Salirci e guardare tutto il Lago di Garda è senza prezzo.

La nave regia Puglia

Altro passaggio imperdibile è il Mausoleo che domina l’immenso complesso del Vittoriale. Ogni passo ti fa sentire microscopico. Inutile. In pace. Davvero un posto incredibile dove riposare per sempre.

Non che il resto del parco sia da meno.
Il verde che circonda il Vittoriale è di una bellezza rara. Ogni svolta ti sorprende con una vegetazione inaspettata, un corso d’acqua che non avrebbe dovuto esserci, una stradina misteriosa, un porticato che sembrava aspettare solo te.

Ogni regione è piena di ville storiche: se non sapete da dove iniziare, il Vittoriale vi aspetta a braccia aperte.

Il Vittoriale dall’alto


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