Alla fine ce l’ho fatta: sono riuscita a farmi portare a una partita di football.
Non della mia squadra preferita, non della stagione ufficiale, ma comunque una partita.
E mi sono goduta ogni singolo secondo: ogni kick, ogni coreografia delle cheerleaders, ogni momento dedicato alle squadre universitarie, ogni canzone che ha messo il dj.
Andrea… meno.
Per questo, posso ufficialmente dichiarare il football come la morte e, contemporaneamente, il trionfo dello sport.

Il trionfo perché, ragazzi: pure la squadra più scarsa è formata da atleti paurosi. Questi hanno una velocità, un’agilità, una ripresa e una coordinazione oltre l’umano.
Il trionfo perché hanno elevato uno sport a spettacolo puro in cui nessuno tifa mai contro, ma sempre solo a supporto. E coi tempi che corrono è una sorta di mezzo miracolo.
Il trionfo perché esci dallo stadio in cui hai visto un sacco di cose e pure la la tua squadra perde, ti sei ben passato la serata con gente simpatica.
Questo sì.
Un trionfo.
Ma è pure la morte perché hanno elevato uno sport a spettacolo puro, che nel frattempo però ha smesso di essere sport.
Per ogni minuto d’azione, c’è un minuto di altro e questo altro può comprendere letteralmente qualunque cosa: lo showoff delle squadre locali tipo giochi della gioventù, le cheerleader che si assicurano che tu non possa annoiarti o distrarti nemmeno un secondo (‘Il pallone è a terra? OMG FACCIAMO QUALCOSA PRIMA CHE PENSINO CHE LA PARTITA E’ FINITA!!1!’), il dj che sottolinea l’azione ma poi prosegue con un pezzo tutto suo, gli spot, i brand, la review di quello che è appena accaduto, i video dallo spogliatoio, le premiazioni cittadine, il momento della camera sul pubblico, il momento in cui il tabellone incita al squadra di casa, il momento in cui il tabellone fa una battuta simpatica, in momento in cui il tabellone ti ricorda i social della città…. Ero affaticatissima, alla fine. Stanca ma felice. Andrea… solo stanco, mi sa.
PARTITA VISTA: New Orleans Saints vs Los Angeles Chargers. Uno di noi è fan dei Chargers? Dei Saints? Ovviamente no.
STAGIONE: Preseason 2018-19
RISULTATO FINALE: giuro, non me lo ricordo
BIGLIETTI: più o meno 48$ a testa su StubHub. No biglietti cartacei, ovviamente: si fa tutto tramite app (o sito), quindi zero sbatti. Il posto lo potete scegliere confrontando le varie visuali sul campo, che voglio dire: è geniale! Perché non è disponibile per i teatri, gli stadi, le arene… pure nei cinema voglio ‘sta roba. Infine se siete ansiosi potete pure comprare direttamente il parcheggio. Noi – incredibilmente! – non l’abbiamo fatto, ma abbiamo trovato posto comunque (costo in loco 20$). Però era preseason, secondo me il segreto è questo.
DURATA PARTITA: circa tre ore.
CALORIE INGURGITATE: oltre le 25mila, sicuro proprio. Gli stadi americani sono fatti per mangiare qualunque cosa, non proprio a buon mercato per quanto riguarda hot dog e hamburger ma non potrete farne a meno.
DA RIFARE: oh, per me sì.
